
Questa è la storia di un talentuoso musicista italiano dell’Ottocento. Un geniaccio che, per proprie scelte di vita e per imponderabili capricci del destino, è rimasto pressoché sconosciuto. Carlo Brighi ancor oggi viene ricordato in Romagna, ma al di fuori dei confini di quella parte di regione non si sa praticamente chi sia. Nonostante egli abbia composto più di 1.200 pezzi (molti dei quali andati purtroppo perduti), nel famoso catalogo musicale
Bielefelder Klassik, che elenca con puntigliosità teutonica le produzioni musicali a livello mondiale relative ad oltre 10.400 compositori classici, il suo nome non compare. E il motivo c’è: l’unica registrazione di musiche di Brighi risale al 1953, su disco in vinile a 72 giri.