Rievocazione storica dei festeggiamenti di piazza della seconda metà del XIX secolo
Il 7 gennaio comincia il secondo ciclo dei corsi, è il momento giusto per entrare a far parte della nostra grande famiglia!
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Il 7 gennaio è nato il nuovo podcast di 8cento APS: 8cento domande a Mirtide. Seguici su Spotify! Clicca sul banner sottostante per ascoltarlo
Rievocazione storica dei festeggiamenti di piazza della seconda metà del XIX secolo
Lezione di ripasso delle danze in programma al Gran Ballo primo Ottocento
Gran Ballo in abito storico con musica dal vivo e scene rievocative su Jane Austen
Oggetto incantevole, bellissima opera questo libro Le donne di Dante di Marco Santagata, edito dal Mulino, ricco di immagini a colori e di storie.
Lo scrittore è un noto e importante italianista che unisce un’esposizione di totale rigore ad una capacità divulgativa molto chiara, con la grande padronanza di strumenti dello storico vero.
Questo lavoro raccoglie l’esperienza di tutti gli studi precedenti di Santagata sul grande Poeta. L’autore purtroppo è scomparso nel 2020, prima dell’uscita del libro, il suo è un indimenticabile saluto affacciato sul mondo femminile.
♫♪♫ ...nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino... ♫♪♫♪♫
Versi di una canzone birichina di Dalla. Ma Lucio aveva ragione. Lo schema delle vie centrali cittadine è, infatti, molto regolare. Quando la romana Bononia si stanziò, sostituendo l'antica ed etrusca Felsina, la città venne impostata seguendo due indirizzi principali: cardine e decumano. Da est a ovest si trovava il Decumano massimo, cioè le attuali vie Rizzoli e Ugo Bassi. Da nord a sud, il Cardine massimo, le attuali vie Galliera e Val d'Aposa. Attorno a queste strade, si costruì una sorta di griglia utilizzando cardini e decumani minori. Questo reticolato era costituito da isolati rettangolari aventi dimensioni simili tra loro.
La regione del Gévaudan attualmente non esiste più in quanto, con la Rivoluzione, divenne il dipartimento della Lozère. Situata nel sud della Francia nel cuore del Massiccio centrale, e anticamente abitata dalla popolazione gallica dei Gabali, si distingue sia per l’elevata concentrazione di monumenti megalitici menhir e dolmen (la Cham des Bondons con 154 menhir di granito è seconda solo a Carnac in Bretagna) sia per essere il dipartimento metropolitano con il minor numero di abitanti e la più bassa densità di popolazione. Un territorio un po’ magico e molto selvaggio che ben si adatta a questa storia.