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Da Jourdelò

edoardo-tofano-il-ventaglio (Miniatura 219x295 px)In occasione delle Esposizioni, nell’Ottocento venivano pubblicate guide illustrate: libroni da centinaia di pagine che descrivevano quanto esposto nelle varie sale. Questo breve scritto è estratto dalle pagine 659 e 660 della guida illustrata all’esposizione di Parigi del 1867. Dopo una lunga introduzione l’autore inizia finalmente a descrivere i ventagli esposti, ma la parte interessante è proprio l’introduzione...
Autore: Luigi Enault
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Il principe ereditario è seduto, piegato in avanti sul bordo del letto, immobile, col sangue che gli cola dalla bocca. Il medico distende il cadavere ormai freddo del principe Rodolfo: il cranio è trapassato da una pallottola all’altezza delle tempie, e la stessa antica ferita si riscontra anche sulla fanciulla. Nella camera vengono rinvenute entrambe le pallottole (…).
Sul letto accanto giace il cadavere della fanciulla. E’ la baronessa Maria Vetzera. Bianchissima, gelida e già completamente irrigidita. La fanciulla giace distesa in tutta la sua soave bellezza, i capelli sciolti sulle spalle, una rosa tra le mani incrociate.
(E. Corti)
Autore: Ilaria Faraci
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La preistoria delle ferrovie si sviluppa in Inghilterra ed è una preistoria molto breve, circa mezzo secolo. Siamo nella seconda metà del Settecento, i progenitori delle linee ferroviarie sono una sorta di treni trainati da cavalli. Il servizio è ovviamente privato, relativo a brevi tragitti di al massimo qualche miglio. Si tratta per lo più di miniere e fabbriche, i progenitori dei treni sono carri molto pesanti che viaggiano su rotaie di legno o ghisa per trasportare i prodotti al più vicino fiume o alla più vicina città.
Autore: Samuele Graziani
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Tramanda la tradizione che Garibaldi abbia incontrato Mazzini nel 1833 e che in quello stesso anno si sia iscritto alla Giovine Italia. Alcuni storici sostengono che vi entrò un anno dopo. Ad ogni modo, nel 1833, era già piuttosto sensibile ai temi della libertà. Perciò si arruolò nella marina sabauda con l’intento di far propaganda rivoluzionaria. La giovanile leggerezza con cui si mise a fare proselitismo non mancò di attirare l’attenzione della polizia che non esitò a farlo trasferire sulla fregata Conte de Geneys in partenza per il Brasile. Ma la sorte decise diversamente: prima ancora del continente sudamericano, il giovane Garibaldi avrebbe conosciuto l’esilio in terra nordafricana.
Autore: Marinette Pendola
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